Amore
Si ok, forse questa ogni tanto la si usa… Ragazzini di 14 anni che dicono “ti amo”, ci sembra stupido no? E magari il racconto di un nostro amico che una settimana dopo aver conosciuto una ragazza ha già pronunciato queste parole. A-I-U-T-O, questo è fuori di testa.
Viviamo in questo mondo distaccato dai nostri sentimenti, e quasi ne siamo spaventati. Chi di voi ha mai detto ti amo a un suo amico? (parlo più ai maschietti) (Io mai, o comunque rarissime volte se è capitato) Eppure dentro di noi sappiamo di amare le persone accanto a noi! E allora perchè non esterniamo i nostri sentimenti? Secondo me, perchè ormai il ti amo è una cosa da deboli, l’amore è per i deboli. Avete presente i film di fantascienza in cui c’è il supercattivo che non prova emozioni e dice “io non ho questa debolezza che voi umani avete”, ecco siamo così! Ognuno di noi un po’ è il supercattivo, perchè ci siamo scordati come si ama! E cavolo, qui, da questo posto io ve lo dico. Non so chi sei tu he stai leggendo, ma se lo stai facendo è perchè probabilmente siamo amici stretti o siamo parenti, e si, TI AMO. Ti amo davvero, pensa a un’esperienza bella che hai vissuto con me, in quel momento ti stavo amando, e ora mi manchi, tanto. Dammi dello sfigato ma l’amore che provo per te non posso più nasconderlo.
Spirito
Eccoci, ahahah! No ma veramente? Aahahh
Adesso il Casti si mette davvero a dire qualcosa riguardo la spiritualità? Meglio se sento gli altri e ci organizziamo per spedire un qualche mezzo del manicomio più vicino per andarlo a prendere.
Vi chiedo 1 minuto di fiducia mentre leggete le prossime righe!
Partiamo da un presupposto: non posso comunicarvi cosa provo con le parole. Vi faccio un’esempio per farvi capire, vi è mai capitato di essere lasciati da un vostro grande amore? E magari avete provato a comunicare il vostro dolore a qualcuno, e magari non vi siete sentiti capiti? Semplicemente vi rispondevano: “ma si adesso passa!”. Vi è mai capitato? Questo è perchè stavate cercando di spiegare il vostro stato d’animo (che è un qualcosa che riguarda l’irrazionale), attraverso un discorso logico del tipo “sto male perchè e percome”. Non si può fare! Ricordate? Dove sta il problema nella comunicazione? Sempre in chi parla, mai in chi ascolta!
Ora, qui in questo posto sto provando delle cose incredibili, e qui devo aprire una parentesi per i più scettici, questa -> (Quando dico che sto provando delle cose incredibili intendo che i miei sensi abituati a vivere nella frenesia della città, ora stanno subendo uno stupro di sensazioni, ma non perchè è cambiato il mondo esterno (il cibo qui è sano come quello italiano, magari peggio), ma perchè sono cambiato io dentro. Prima di mangiare, medito e preparo i miei sensi al cibo, e vivo di più ogni sapore, provateci se non mi credete, oppure semplicemente leggete questo libro (Cristof Koch, Una Coscienza). E’ un libro di divulgazione scientifica che spiega l’ultima teoria nel campo della coscienza. E indovinate un po’ da cosa dipende lo stato di coscienza? Dai nostri sensi! Da quanto sono allenati! Più alleniamo i nostri sensi più viviamo la vita!)
E ora esco da questa parentesi per gli animi più scientifici (come il mio) per dirvi il problemone. Se abbiamo paura di vivere l’amore che è uno dei sentimenti più forti che possiamo provare, secondo voi, quante persone hanno il coraggio di meditare per mangiare una mela?
Questo è lo spirito ragazzi, niente di più, e va allenato! E qui arriva la parte della fiducia!
Fidatevi, ora sono felice. Mi sento bene, la vita non è una merda. “La vita è grande!” Sono esaltato: ogni pasto è una goduria, stare in mezzo alla natura è una goduria, sento più suoni, più sapori, e vi giuro! VI GIUROOO ahah Non scambierei quello che provo per tutto l’oro del mondo! Fatemi scegliere tra essere il CEO della Apple oppure provare più sentimenti, non ci penso nemmeno un secondo.
Abbiamo basato la nostra economia sul denare, ci abbiamo provato, stiamo sempre peggio. L’unica cosa che conta è ciò che un uomo può provare, basta. Nulla di più. E non serve una ferrare per sentire la velocità. Basta il sapore di una bella mela, cavolo che buona!
Dio
Ok. Non so qual’è la percentuale che è arrivata fino a qui senza mandarmi a cacare. Da adesso in poi, sono pronto a qualsiasi “ma che cazzo stai dicendo?” (anche perchè io stesso, non sono ancora sicuro di ciò che sto scrivendo).
Ricapitolando, abbiamo capito che ci sono due livelli di coscienza, quello dell’italiano medio (calcio, macchinone, soldoni), poi quello della persona spirituale. No è sbagliato. Non sono solo due, sono tanti, e non possono essere numerati, è una cosa analogica, non digitale.
Io mi sento in uno stato di coscienza appena più profondo rispetto a quello dell’italiano medio, mi sento ancora molto attaccato a tante cose che mi fanno male. Ma approfondire i propri sensi anche solo di poco, fa cambiare tanto la propria visione del mondo, e quindi le proprie azioni. Ora qui c’è la parte irrazionale forte che non posso spiegare con un discorso razionale, ma ci proverò lo stesso. L’idea di fondo è questa: più si usano i propri sensi, più si va nel profondo del proprio spirito. E più si va nel profondo del proprio spirito, più ci si accorge che ci sono delle cose incredibili che capitano. Delle specie di coincidenze. E c’è chi chiama il caso in un modo, chi in un altro. Io lo chiamo Dio, ma non è quello Cristiano e di qualsiasi altra religione, sono agnostico e penso che morirò agnostico. Ma Dio, per me un tutto, secondo me esiste. Una sorta di collegamento tra le cose che va (per ora) oltre le nostre conoscienze scientifiche. (E ho anche qualche teoria tutta strana mia per carcare di spiegare questo fenomeno, se volete scrivetemi in privato che provo a spiegarvela).
Quindi Dio non è, per me, un qualcuno che decide cosa accade nell’universo, ma è semplicemente lo schema delle cose. Come le cose sono, e approfondendo la propria spiritualità (allenando i propri sensi), ci si accorge di uno schema (uno schema che va oltre la comprensione dell’uomo, il discorso di prima, è uno schema che si sente con i sentimenti). E questo schema per me è Dio.
E vi lascio con questa osservazione by Mark Berge (Una persona fantastica che ho conosciuto 7 anni fa, e mi ha probabilmente dato lui il primo stimolo per pensare alla vita in modo diverso).
In latino le parole padre e madre, si dicono pater e mater. Mater assomiglia tanto a materia. E pater assomiglia tanto a pattern (in inglese schema ricorrente).
Siamo quindi tutti figli della materia e di come essa è disposta nell’universo.
Più si scava nel proprio animo, più ci si accorge di questo disegno stupendo, e ci si dice: “sono parte di questo tutto”.