Ho nascosto il più grande segreto nella mia testa, non so più dove trovarlo.
So che nel vino lo troverei subito, ma lo dimenticherei dopo poco. Gli unici indizi che ho salvato sono parole razionali per esprimere qualcosa che razionale non è, invece avrei dovuto salvare comportamenti da adottare per arrivare alla verità:
Comunicazione,
meditazione,
Dio.
Per arrivare alla verità, devo evidentemente iniziare a comunicare. Cosa dire? Forse che non siamo chi pensiamo di essere? Ognuno di noi si sente la pecora nera in una massa indistinta di persone fatte a stampino, che non sanno, cosa significa, essere soli. Siamo soli, solo perchè non comunichiamo, parliamo si, ma con vuote parole, che usiamo solo per essere accettati da quella stessa massa che ci fa sentire soli. È necessario condividere il proprio malessere con il prossimo, è necessario pensare che la nostra sofferenza non sia speciale, ma accomuna tutti gli uomini da migliaia di anni. Una volta raggiunto questo stato di comunicazione, avremo paura, ci sentiremo vulnerabili, inizieremo a tremare. Ci renderemo conto di tutta la vita che abbiamo buttato e avremo bisogno di fermarci. Guardare gli alberi mossi dal vento, i cani che giocano e i loro padroni parlare goffamente. Sentire i profumi del legno, renderci conto di cosa sia la vita e avere paura di perderla ancora. Gli impegni, il lavoro, il senso di colpa sono pronti a sopprimerci appena ci spostiamo da questo equilibrio così perfetto.
ecco la necessità di cambiare stile di vita, rimettere in disussione la scala dei valori del 21 sec. Perchè mi stresso così tanto che nel week end non vorrei fare altro che distendermi sul divano? Perchè ho problemi a socializzare con le persone? Perchè vivo in uno stato di perenne insoddisfazione? Perchè mi sento solo?
Dio non è una magia, Dio si presenta in una forma ideale nella nostra mente perchè questa è fatta di idee. Mentre è concreto nel mondo fatto di materia. Ci aspettiamo di vedere chissà quale miracolo perchè la mente cerca di vedere lo stesso ideale di Dio con la quale convive, nel mondo concreto. Dobbiamo renderci conto che il Dio nel mondo concreto non segue quei meccanismi del Dio nel mondo delle idee. I miracoli esistono, ma non sappiamo distinguerli.
Per trasformare l’acqua in vino bastano poche reazioni chimiche, ogni istante nel cielo vongono composti i più difficili elementi pesanti da stelle che collidono.
Dimentichiamo invece che un uomo possa avere la forza di andare contro l’istinto che muove la vita, ma non a causa di depressione, bensì spinto da un amore incondizionato alla vita stessa. Dimentichiamo che oggi ci sono uomini e donne che rinunciano a una vita pieni di comfort per aiutare persone oggi vittime di guerre o povertà. Dimentichiamo Dio perchè è comodo non vederlo, è comodo non essere coscienti del cambiamento che sarebbe necessario ad ognuna delle nostre vite.
Credere che quell’idea nella nostra testa di mondo giusto sia solo un miracolo, è più facile: tutte le scelte che abbiamo preso fino a questo momento sarebbere giuste. Cosa accadrebbe invece se considerassimo possibile l’ideale? Crollerebbero le nostre sicurezze, andremmo verso una riconsiderazione dei valori che guidano le nostre scelte. Cosa accadrebbe se smettessi di essere cattivo perchè penso che al mondo ci sia solo cattiveria? Cosa acccadrebbe se smettessi di fare il superficiale perchè penso che nulla abbia senso? Ognuno diventerebbe profeta del proprio cambiamento. Quando la prospettiva cambia, ci rendiamo conto che i miracoli esistono. Allora il modno ideale che avevamo nella in testa, diventerà realtà.
Dio verrà liberato dalla prigionia nella nostra mente.